Scheda / Fregio-architrave di via Teatro di Marcello a Roma

Da DecArch - Decorazione architettonica romana.
Versione del 23 dic 2009 alle 23:52 di MaxB (discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Jump to navigation Jump to search
Oggetto Fregio-architrave con fregio ionico con decorazione vegetale e con architrave ionico. FrArchGirViaTMarcelloRoma.jpg
Materiale Marmo.
Luogo Roma, pendici del Campidoglio (giardini di Villa Caffarelli, via del Teatro di Marcello).
Datazione Età flavia o flavio-traianea (probabilmente). Stilistica.
Stato di conservazione L'elemento è mancante dello spigolo inferiore anteriore sinistro e presenta una sfaldatura in corrispondenza della porzione destra della fascia inferiore dell'architrave.

Il fregio è abraso sugli spigoli del blocco ma complessivamente ancora ben leggibile. Un incasso di rilavorazione è presente all'estremità destra del coronamento dell'architrave. Il piano inferiore non è visibile nell'attuale collocazione.

Misure
  • Misure del blocco: Largezza: 82 cm circa (pari a 2 e 3/4 piedi romani); spessore massimo totale, compreso il coronamento dell'architrave, 135 cm (pari a circa 4 e 1/2 piedi romani); altezza totale circa 106 cm (pari a circa 3 1/2 piedi romani)
  • Misure in altezza delle parti costitutive misurabili: Altezza del fregio: 52 cm; altezza del coronamento dell'architrave circa 14 cm; altezza fascia superiore architrave: 15 cm; altezza fascia intermedia architrave: 14,5 cm; altezza fascia inferiore 10,5 cm circa.
  • Misure particolari: Cavità per olivella di sollevamento: larghezza 9 cm, spessore 20 cm, profondità 10 cm
Descrizione: decorazione
Il fregio è decorato con un motivo a girali d'acanto nascente sul lato destro di un cespo, la cui metà sinistra doveva essere intagliata nell'elemento adiacente. Il coronamento dell'architrave è costituito da un listello, da un anthemion e da un astragalo a fusarole e perline. Al di sotto sono tre fasce, leggermente degradanti in altezza e progressivamente meno sporgenti, separate da un kyma di foglie (tra fascia superiore e fascia centrale) e da un astragalo a fusarole e perline (tra fascia centrale e fascia inferiore).

Nel fregio la parte visibile del cespo d'acanto conserva la foglia destra del calice inferiore, con tre lobi e cima fortemente ripiegata all'indietro e verso l'alto; del calice superiore è visibile la foglia esterna, disposta di tre quarti, e traccia di parte di quella centrale, che doveva essere disposta frontalmente. Tra le due foglie è visibile la terminazione di un sottile stelo che si concludeva con un inflorescenza.

Da dietro la foglia laterale nasce il tralcio d'acanto dal quale si originano le girali. Il tralcio piega verso il basso con uno stelo a nastro, dando origine a steli sottili che si avviticciano sul ramo principale, terminando inferioremente in una seconda inflorescenza. Il tralcio forma un caulicolo, parzialmente ricoperto da una foglia d'acanto chiusa attorno ad esso e con orlo a sepali rigonfi e ricurvi in fuori. Dal caulicolo nasce un ramo che dà origine alla prima girale arrotolandosi verso l'alto in senso antiorario, rivestito da foglie d'acanto di profilo e con la cima incurvata vivamente in fuori. La girale termina in un calice fogliaceo, che riempie interamente lo spazio al suo interno. Sempre dal caulico doveva dipartirsi inferiormente un secondo ramo, la cui prosecuzione, probabilmente su un blocco adiacente doveva dar origine ad una spirale simmetricamente contrapposta alla prima

Sul coronamento dell'architrave l'anthemion presentava tralci intermittenti obliqui, simmetricamente contrapposti, interamente rivestiti da una coppia di foglie strettamente accostate. Ad entrambe le estremità questi tralci intermittenti terminano in forma di cima di foglia di profilo ripiegata in fuori. Le due estremità contigue di queste cime, unite da un balteo, creano una sorta di calicetto, dal quale nascono calici fogliacei, alternativamente diritti e rovesci. Nella parte conservata, al di sopra delle due cime di foglie che costituiscono l'estremità dei tralci intermittenti, i calici diritti conservano due calici aperti di foglie con margine rigonfio e piccola cima incurvata, mentre nel calice rovescio le foglie che compongono i due calici sono maggiormente frastagliate.

L'astragalo a fusarole e perline immediatamente sotto l'anthemion presenta coppie di perline ovali, leggermente appuntite, alternate a coppie di fusarole con la tipica forma "a cappelletto". Gli elementi della modanatura decorata sono profondamente sottolavorati. L'astragalo di separazione tra fascia centrale e fascia inferiore dell'architrave, di poco inferiore per dimensioni, è invece composto da perline leggermente meno allungate, alternate a coppie di fusarole quasi lenticolari e simmetriche.

La fascia superiore e quella intermedia sono separate da un piccolo kyma di foglie rovesce, intagliato su una gola rovescia. Le fogliette assumo forma quasi semicircolare e sono separate in lobi da brevi tacche approfondite, che formano tra di esse spazi incavati a forma di stella.

Non vi è corrispondenza assiale fra le decorazioni delle diverse modanature.

Descrizione: blocco
Le facce laterali del blocco sono entrambe lisciate e finite.

Il piano superiore presenta un alloggiamento per olivella di sollevamento, in posizione centrale, e conserva una cavità per perno con canaletta colapiombo destinata al fissaggio del soprastante elemento di cornice. La superificie del piano superiore presenta la parte anteriore, a partire dal margine anteriore, leggermente ribassata e lisciata, per uno spessore di circa 91 cm, mentre la restante si presenta sbozzata: in corrispondenza del limite tra le due superfici si arresta la canaletta colapiombo già citata. Sulla superficie anteriore doveva pertanto collocarsi il blocco soprastante della cornice.

Sempre sul piano superiore sono inoltre presenti quattro incavi di forma regolarmente parallelepipeda, realizzati a partire dai margini lateriali, che si riferiscono probabilmente ad un successivo reimpiego del blocco in un contesto diverso dall'originale.

La superficie del retro è sbozzata con la subbia e ha andamento irregolare.

Il fianco sinistro, il retro e il piano superiore del blocco
Ipotesi di collocazione
La posizione dell'alloggiamento per l'olivella di sollevamento, centrale rispetto all'attuale blocco, e la lavorazione delle due superfici laterali, lisciate, permettono di ipotizzare che il blocco conservi la larghezza originaria. Per il margine sinistro tale ipotesi è confermata inoltre dal taglio a metà del cespo da cui si originavano le girali del fregio, mentre la medesima evidenza non si presenta sul fianco destro, dove la girale, sebbene in questo punto abrasa, sembra interrompersi più bruscamente; nel kyma di foglie la piccola foglia in corrispondenza del margine destro è tagliata anch'essa a metà.

Il consistente spessore del blocco in rapporto all'altezza del fregio-architrave e la sua limitata larghezza potrebbero essere giustificati da un impiego dell'elemento in una posizione di passaggio, da un ordine libero ad un ordine a parete, come quella ipoteticamente riportata nello schema. Il blocco avrebbe avuto così anche la funzione strutturale di realizzare un solido collegamnto con la parete perpendicolare alla trabeazione.

Schema ipotetico di giacitura primaria del blocco
Bibliografia
SCHÖRNER 1995, catalogo n.257, tav.66,4.